Palazzo Tupputi

Laboratorio urbano

Il Laboratorio Urbano come “Stazione Creativa”

«La stazione creativa è un luogo nello stesso tempo permanente e di passaggio, luogo dove la gente si ritrova per andare in molteplici direzioni, luogo di arrivo e di partenza, luogo d’incontri e oggi sempre più centro polivalente di scambi, talvolta di eventi, esposizioni, manifestazioni, luogo vitale per il funzionamento dell’intero sistema paese. Se il luogo è la stazione, l’iniziativa è come il treno: arriva e va. Lascia un seme che sarà compito della comunità locale far germogliare. Si tratta di organizzare non singoli eventi ma una seminagione, distinguendosi così anche dalla cultura dell’effimero. Le stazioni creative sarebbero dunque quei luoghi che alimentano, aggregano, gestiscono e distribuiscono la mobilità delle idee e dei progetti creativi. Le stazioni creative sono spazi già esistenti in forma embrionale o da realizzare come spazi in cui coniugare cultura sperimentale, d’impresa e comportamentale. La funzione di una stazione creativa è riconoscere, raccogliere e moltiplicare le forme di creatività presenti sul territorio, ma non adeguatamente valorizzate. Queste stazioni sono altro da un centro sociale, da un museo d’arte contemporanea, da un circolo ricreativo, anche se possono ispirarsi a queste esperienze in molti modi. Sono spazi in progress, non sacrali ma da reinventare. Spazi elastici, laboratori per far vivere le opere e non per museificarle. Spazi da manomettere e dove far vivere positivamente l’idea di “provvisorietà” espressiva, dove si possono montare e smontare scene, set, allestimenti. Spazi dove ospitare le più varie manifestazioni, le più diverse discipline, ma anche dove attrarre il mondo dell’impresa, pretendendo il meglio della sua cultura. Spazi di formazione diretta, basata sul fare e sullo scambio di energie. […] Le stazioni creative possono diventare dei laboratori di progettazione del futuro a cui dovrebbero partecipare tutte le componenti professionali e sociali, a partire soprattutto dai giovani che quel futuro dovranno gestire».

 

Palazzo Tupputi

Il Palazzo Tupputi rappresenta un prestigioso esempio di architettura rinascimentale in Puglia, con le sue facciate con bugnato a punta di diamante. Fu fatto edificare nei pressi dell’antica porta di Zappino verso la seconda metà del XVI secolo, con molta probabilità dai conti Frisari originari del salernitano. L’edificio cambiò denominazione verso la metà del XVIII secolo, quando fu venduto ai marchesi Tupputi, originari del piacentino, che lo destinarono a dimora familiare. Durante il periodo risorgimentale l’edificio fu sede della Carboneria. Il 5 luglio del 1820, a seguito dei moti liberali scoppiati nelle guarnigioni militari di Nola e di Avellino e all’insurrezione di Foggia, si svolse nei locali, a pianterreno del palazzo, la Dieta delle Puglie, una storica riunione presieduta dal marchese Domenico Antonio Tupputi. In questa sede i carbonari pugliesi concordarono un’azione congiunta a sostegno della Repubblica Partenopea. Nel dopoguerra, l’edificio venne acquisito dal Comune di Bisceglie.

L’Arte fuori di sé – Un manifesto per l’età post-tecnologica

Paolo Rosa, Andrea Balzola.


Cineclub Canudo

Il Circolo del Cinema “Ricciotto Canudo”, o più brevemente Cineclub Canudo, si costituisce nel maggio 2001 con lo scopo di promuovere e diffondere la cultura cinematografica e più in generale le forme d’arte legate alla sperimentazione audiovisiva (digitale/elettronica) ed il nesso di queste ultime con altre forme di sperimentazione artistica, in ambito teatrale e musicale. Nella sua esperienza ultradecennale ha svolto attività e organizzato eventi di rilievo internazionale riconducibili a diversi ambiti artistici: dal cinema alla fotografia, al teatro, alla musica, all’arte contemporanea. La ricerca è sempre indirizzata alla scoperta e valorizzazione di nuove forme espressive e linguaggi artistici, facendo propria la sfida della complessità insita nel mondo contemporaneo. Il Cineclub è intitolato a Ricciotto Canudo, l’intellettuale nato a Gioia del Colle nel 1877, amico di Apollinaire e Picasso, unanimemente considerato il primo teorico del cinema, ai suoi albori agli inizi del Novecento. Probabilmente più noto in Francia, dove visse e morì a Parigi nel 1923, è tra i primi a credere nel valore artistico del cinema e a teorizzarne un’estetica in quanto sintesi di tutte le arti: sua è infatti la definizione del cinema come “Settima Arte”, che compare a partire dal 1911 in numerosi suoi saggi e articoli raccolti nel 1927 nel volume L’usine aux images (L’officina delle immagini). Il Cineclub è iscritto all’Albo dello Spettacolo della Regione Puglia, la sua attività spazia dall’organizzazione di mostre d’arte, spettacoli teatrali e musicali, rassegne e cineforum, corsi di cinema e laboratori didattici finalizzati all’educazione all’immagine, all’alfabetizzazione al linguaggio cinematografico e alla produzione di cortometraggi, sempre con l’obiettivo di promuovere la conoscenza dell’audiovisivo e dei nuovi linguaggi legati alle arti elettroniche e digitali.
A partire dal 2001 con il progetto “A,B,CINEMA” si realizzano numerosi laboratori cinematografici nelle scuole dell’intera provincia, producendo oltre 70 cortometraggi, alcuni proiettati nell’ambito di importanti festival e concorsi nazionali riservati alle scuole. Dal 2002 il Cineclub organizza la Mostra Internazionale del Video e del Cinema d’Autore “AVVISTAMENTI”, realizzata con il patrocinio di Regione Puglia, Provincia di Bari, di numerosi comuni pugliesi, con la collaborazione di enti ed istituzioni culturali nazionali ed estere. Fin dalle sue prime edizioni Avvistamenti è accolta con successo da critica e pubblico, divenendo ben presto un punto di riferimento per la ricerca e la sperimentazione video/cinematografica. Ha ospitato nomi di rilievo nel panorama artistico internazionale, tra cui, solo per citarne alcuni: Peter Campus, uno dei massimi esponenti al mondo e pioniere della video-arte fin dagli anni sessanta, Paolo Rosa, fondatore di Studio Azzurro, uno dei più importanti laboratori di sperimentazione artistica in Italia, il regista polacco Zbig Rybczynski, vincitore di un Premio Oscar nel 1983, il filmmaker e artista francese Pierre Coulibeuf, figura piuttosto atipica nel panorama internazionale, capace di confrontarsi con i diversi campi dell’espressione artistica, i cineasti italiani indipendenti Roberto Nanni, Augusto Tretti, Franco Piavoli, i poliedrici Flavia Mastrella e Antonio Rezza, autori a tutto tondo (teatro, cinema, TV, letteratura, arte) e molti altri. Nel corso delle edizioni finora realizzate si contano oltre cento tra artisti, critici, curatori ed esperti che hanno preso parte ad Avvistamenti, presentando le proprie opere, conducendo workshop e seminari e contribuendo con i propri studi, saggi, ricerche, curatele, dibattiti con autori e pubblico. Dal 2013 il Cineclub organizza la Rassegna di Suoni Immagini “SONIMAGE”, con il patrocinio di Regione Puglia e dei comuni di Bisceglie e Molfetta, con la direzione artistica del compositore Gabriele Panico per la parte musicale e di Antonio Musci e Daniela Di Niso per la parte cinematografica. La rassegna ospita compositori e filmaker, tra cui si ricorda il compositore Giacomo Manzoni, Leone d’Oro alla Carriera per la Musica alla Biennale di Venezia del 2007.

 

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Palazzo Tupputi

Laboratorio Urbano

Via Cardinale dell’Olio, 30
76011 Bisceglie

 
Lunedì, Mercoledì, Venerdì:
17.30 – 21.30
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Martedì e Giovedì:
8.30 – 12.30 / 17.30 – 21.30
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Chiuso Sabato e Domenica

 

+39 340 221 5793 / +39 340 6131760
info@palazzotupputi.it

 
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